venerdì 20 maggio 2016

Chiesa di San Marcellino in Aprano, alla riscoperta delle bellezze del territorio: arte, cultura, storia e tradizioni, non tutti sanno che…

CASALUCE – Se si prova a digitare “Casaluce” in un qualsiasi motore di ricerca, tra i principali risultati trovati, compaiono quasi sempre dei link relativi al Castello, al Monastero, al Santuario di Santa Maria ad Nives e ai solenni festeggiamenti in onore della Madonna di Casaluce, e quasi mai, invece, quelli delle altre due chiese del paese, ovvero, quella di San Nicola a Piro ubicata nel rione Casalnuovo e quella di San Marcellino in Aprano. Eppure, da un punto di vista storico-religioso e in fatto di bellezze artistiche, sono due chiese di tutto rispetto, solo che quando si parla di monumenti storici ed in particolare di quelli religiosi di una certa importanza e rilevanza che rappresentano  e  identificano il paese, a fare la parte del leone è sempre la chiesa dove ha sede il Santuario di Santa Maria ad Nives. Non per niente, è conosciuta e riconosciuta da tutti come “Chiesa madre”.

Ebbene, noi  della Pro Loco vorremmo cercare di provare a sfatare questo concetto, anche perché il fine ultimo che ci proponiamo come associazione di promozione sociale, è proprio quello di esaltare, risaltare, evidenziare, valorizzare, rilanciare e far conoscere tutto ciò che di bello possediamo sul territorio da un punto di vista artistico-storico-culturale, e tra queste bellezze, rientrano appunto anche  le due chiese di San Nicola e di San Marcellino.

E oggi, vogliamo iniziare ad accendere i riflettori sulla chiesa di San Marcellino in Aprano: pensate, i registri parrocchiali partono dal lontano 1634 e da questi, la chiesa di Aprano, sembra risultare come un vecchio casale risalente all’epoca romana. Il suo nome, secondo alcuni storici, deriva da “Aper” che significa cinghiale, quindi, casa del cinghiale. Una particolarità: l’architettura interna della chiesa è una perfetta costruzione a croce latina con i tre altari di marmo di pregiata fattura. Ma la cosa che oggi la rendono ancor più preziosa, importante e interessante, e che sicuramente non tutti ne sono a conoscenza, è la reliquia ex ossibus  di San Marcellino, prelevata dal reliquiario del 1881 del Canonico Curato Luigi Merolla e donato alla Parrocchia di Santa Maria Maggiore in Piedimonte Matese, che l’ha ricollocata in un reliquiario di metallo dorato con motivi floreali, altro 53 cm e largo 23 e, esattamente un anno fa, Sua Eccellenza Monsignor Valentino Di Cerbo, Vescovo della Diocesi Alife-Caiazzo, ne ha fatto dono, davanti a tutto il popolo nella solenne Celebrazione Eucaristica per la traslazione della statua-reliquiario del Santo, il 22 maggio 2015, nell’inizio dei solenni festeggiamenti del Santo Patrono,  alla Chiesa Parrocchiale di Aprano-Casaluce, Diocesi di Aversa, divenuta a seguito di ciò, sede del reliquiario del Santo Patrono San Marcellino, dando vita, a una sorta di gemellaggio, a uno scambio interreligioso fra le due parrocchie, scambio che avviene il 22 di maggio di ogni anno, come ci spiega e ci conferma di seguito il parroco della chiesa di San Marcellino in Aprano Don Domenico D’Alterio, colui che ha avuto l’onore e la gioia di ricevere un anno fa nelle proprie mani la sacra reliquia:

“All’inizio del 2015 – spiega Don Mimmo - grazie al parroco di Piedimonte Matese Don Cesare Tescione, compagno di studi, e nel seminario di Aversa, e nel seminario di teologia a Posillipo, ho avuto la gioia di ricevere la reliquia di San Marcellino essendo il Santo, patrono principale, e della Diocesi, e soprattutto di Piedimonte Matese, dove è custodito il cranio del Santo e dove si svolge una tradizione meravigliosa. Il 22 maggio di ogni anno, scendono San Marcellino con una scala mobile dal trono della cappella gentilizia fino al centro dell’altare. Man mano che scende c’è il suono dei campanelli ed è una funzione molto, molto emotiva. Quest’anno – fa sapere il parroco - siamo stati invitati di nuovo a presenziare insieme al Vescovo della diocesi di Caiazzo-Alife, Monsignor Di Cerbo, alla celebrazione della discesa di San Marcellino dal trono in mezzo alla sua gente, quindi, con le varie componenti parrocchiali, di cui fanno parte il Comitato Festeggiamenti, e i gruppi Caritas e Comunità Francescana, il prossimo 22 maggio partiremo alla volta di Piedimonte, dove saremo lì in rappresentanza della parrocchia a celebrare messa e a presenziare a questo rito meraviglioso, che di fatto,  dà inizio ai solenni festeggiamenti in onore di San Marcellino, festeggiamenti, che andranno avanti fino al 24 di giugno”.

In pratica, durano un mese, e questo, sta a significare l’importanza e la rilevanza della ricorrenza,  nonché la forte devozione manifestata dai piedimontesi nei confronti del loro Santo Patrono che, ricordiamolo ancora una volta, da una anno a questa parte, è diventato un appuntamento fisso d'interscambio religioso e di sentimenti di alleanza, fratellanza, vicinanza e condivisione tra la comunità parrocchiale di Piedimonte Matese diocesi di Caiazzo-Alife e quella di Aprano in Casaluce diocesi di Aversa.






lunedì 16 maggio 2016

“FORMA ARTIS”, grande successo di pubblico: al di là di ogni aspettativa


CASALUCE – Un coro unanime: “al di là di ogni aspettativa” . E’ questo il commento a caldo espresso da organizzatori ed espositori  a conclusione della due giorni di mostra d’arte contemporanea “FORMA ARTIS”, allestita nel fine settimana nei locali del Santuario di Santa Maria ad Nives, messi a disposizione per l’occasione dal parroco Don Michele Verolla, e che assieme all’annesso Monastero dei Frati Celestini e all’antico Castello, forma il maestoso complesso monumentale che da sempre, rappresenta  per i cittadini del posto, l’unico patrimonio storico-artistico-culturale che il paese possiede.

L’evento, patrocinato dal Comune di Casaluce, è stato  promosso e organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale Pro Loco “Casaluci” di Casaluce presieduta da Antonio Martino, in collaborazione con il Liceo Artistico Statale e il museo d’arte contemporanea di Santa Maria C.V., la Galleria d’arte KOUROS di Aversa e la Seconda Università di Napoli.

Sedici gli artisti che hanno esposto le loro opere: Antonio Carotenuto, Alfonso Coppola, Salvatore Chiariello, Diana D’Ambrosio, Mimmo Fabozzi, Pasquale Latino, Fabio Mariacci, Germaine Muller, Nunzia Re, Gianni Rossi, Giovanni Ruggiero, Rossano Sirignano, Antonio Salzano, Enzo Trepiccione, Mario Lanzone, e per ultimo, Vittorio Vanacore, uno dei protagonisti di questo straordinario successo, il regista, colui che ha lavorato dietro le quinte “perché – fanno sapere i vertici della Pro Loco – è soprattutto grazie a lui, grazie alla sue competenze ed alla sua esperienza che in soli quindici giorni si è potuto realizzare quello che per noi rappresentava un vero esame, un vero battesimo, una vera sfida con noi stessi, essendo stata questa, la prima e speriamo non ultima di una lunga serie, di attività dedicate all’arte e alla riscoperta delle bellezze ed eccellenze presenti sul territorio”.

“All’inizio - sostengono raggianti gli organizzatori - eravamo un pò scettici sulla buon esito della riuscita, ma i fatti ci hanno completamente smentito, e questo, è la dimostrazione lampante che attività di questo genere, suscitano nel pubblico ancora passione e interesse e che per noi, rappresenta un incoraggiamento e uno stimolo a voler proseguire nel cammino appena intrapreso, gratificando e premiando lo sforzo di tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione. Insomma – fanno sapere quelli della Pro Loco – per essere la prima volta, ci possiamo ritenere molto soddisfatti di quanto fatto e ci auspichiamo che nell’immediato futuro si possa fare ancora meglio e di più. Questo straordinario risultato - tengono a precisare - deve essere considerato da tutti quanti noi, non come punto di arrivo ma come punto di partenza. Ringraziamo il parroco Don Michele Verolla per la sua squisita disponibilità, l’amministrazione comunale che ci patrocina in ogni nostra attività, tutti gli artisti convenuti, ma un grazie particolare va ai tanti visitatori che ci hanno voluto onorare della loro presenza. Unica nota dolente, se così la vogliamo chiamare, è stata la scarsa partecipazione del pubblico giovanile, ma adesso, sarebbe chiedere troppo. Magari col tempo e con la passione che ci anima da sempre, cercheremo di colmare anche questa lacuna. Noi ce la mettiamo tutta, le sfide non ci spaventano”.

A rappresentare l’amministrazione comunale, gli Assessori  Antonio Verolla e Maddalena Zaccariello, inoltre, era presente anche una nutrita rappresentanza del neo nato “Consorzio Turistico delle Pro Loco dell’Agro Aversano”, costituito recentemente e di cui fa parte anche la Pro Loco del posto, e che si propone appunto tra le tante attività in agenda, anche quelle dedicate a percorsi che interessano l’arte più in generale e la riscoperta  e valorizzazione delle tante bellezze ed eccellenze dei territori che ne fanno parte, e che da troppo tempo non vengono portati alla dovuta attenzione che meriterebbero di ricevere.

A chiusura della mostra, sobrio buffet offerto dai promotori dell’evento, brindisi, strette di mano, ringraziamenti, foto ricordo e un piccolo presente per tutti gli artisti espositori.

martedì 10 maggio 2016

"FORMA ARTIS", una due giorni di arte contemporanea nel Monastero di Casaluce


CASALUCE - "FORMA ARTIS": arte, invenzione ed esperienza. Un grande appuntamento con la cultura e con l'arte, quella contemporanea, proposta da numerosi artisti che per due giorni, faranno conoscere ai tanti appassionati e non del settore e a semplici visitatori, le loro straordinarie opere in una mostra dedicata che si terrà il prossimo 14 e15 maggio in alcuni locali messi gentilmente a disposizione dal Reverendissimo Don Michele Verolla, Parroco della parrocchia nonché del Santuario di Santa Maria ad Nives.
Ebbene, tutto questo sarà realizzato nello splendido contorno dell'unico tesoro, l'unico patrimonio storico, artistico e culturale di cui ancora ci possiamo vantare di possedere. E tutto ciò è stato possibile realizzarlo solo grazie a tutti coloro che a vario titolo, con impegno, passione e dedizione hanno voluto a tutti i costi portare avanti e concretizzare per la prima volta, in assoluto, questo straordinario evento che sarà (e si spera) una occasione unica per rilanciare l'immagine del territorio, un territorio troppo spesso snobbato, pregiudicato, stereotipato, un territorio che non vuole essere soltanto sinonimo di Terra dei Fuochi e di degrado sociale e ambientale, ma anche di bellezza, quella bellezza che faremo emergere in questo primo ed importante appuntamento, e che si spera possa rappresentare per il paese non un punto di arrivo ma un punto di partenza.
Insomma, una Casaluce che si riscopre, che cerca il riscatto, che riparte, una Casaluce diversa, che vuole risalire la china, che vuole mettere in risalto il suo vero volto, che vuole promuovere e valorizzare le bellezze e le eccellenze del territorio.